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La visita del GASbotto alla famiglia Baccolini

 

FAMIGLIA BACCOLINI - VISITA GASbotto

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UNA ANTENNA WiMAX NEL POSTO SBAGLIATO

 

Il 9 Settembre 2012 il GASbotto (gruppo acquisto solidale di Marzabotto) ha visitato l’azienda agricola della famiglia Baccolini. In quell’occasione ho registrato un video, che ho poi arricchito con alcune immagini successive, in particolare mi piaceva l’idea di filmare i Baccolini durante i lavori, come la raccolta delle patate, e la raccolta delle castagne. Per me è stata anche l’occasione di conoscere meglio Lucia, Ludovico e Luca. Sono persone straordinarie, che mi hanno fatto rivivere i ritmi e lo stile di vita di un tempo. La loro attività agricola risale ai loro genitori: quelli di Lucia erano di Tolè, come anche la mamma di Ludovico. Suo padre invece venne ad abitare quassù, quando si sposò, da Santa Croce (Savigno). Dopo la guerra, nel 1945, i genitori di Ludovico acquistarono il podere chiamato San Giacomo, la cui casa era completamente distrutta a causa di incendi provocati volontariamente dai nazifascisti, quando il 5 Agosto del 1944 fecero la rappresaglia nella vicina Cà di Bue. “Era stato rinvenuto il cadavere di un soldato tedesco. I nazisti bruciarono alcune case, rastrellarono una quarantina di persone, donne, bambini e sei uomini. Le donne e i bambini furono interrogati; i sei uomini (Arsenio Beghelli, 49 anni; Armando, 38 anni e Francesco Betti; Camillo Calzolari, 84 anni; Dionigio Neri, 82 anni; ed Enrico Venturi, 54 anni) vennero interrogati e fucilati a Ca’ del Bue.” Da http://certosa.cineca.it.

Inizialmente i genitori di Ludovico vissero nell’antico oratorio, che era l’unico edificio rimasto in piedi. L’oratorio di San Giacomo è un’antichità, e viene ricordato nel “Dizionario Corografico” che Serafino Calibdri scrisse nel 1785. Nel capitolo dedicato a Monte Severo vi si legge fra l’altro: “Un solo Orato­rio vi è dedicato a S. Giacomo, il quale rimane sulla strada, che per chi esce da Saragozza, traversa il Monte di Vignola per andare in vari luo­ghi del Bolognese montano, e del Modenese, ap­partiene ora a' Padri Carmelitani delle Grazie, e fù ne' Secoli antichi un'Ospitale per alloggio di Pellegrini sotto nome di Hojpitalis S. Jacbobi de Naso, soggetto, come lo è tuttavia, al pleba­nato di Panico, e la di cui prima erezione và a nascondersi tra il nono ed il decimo Secolo, in­dizio dell'antichissimo corso della accennata stra­da per questa parte, che, riattata, sarebbe comodissima, e di uno spedito commercio, e manote­nibile assai più, che altre meno comode, e più dispendiose e lunghe.” (link al capitolo su Monte Severo)

La casa fu ricostruita solo nel 1953, quando arrivarono i "danni di guerra", e quindi Ludovico nacque in quell’oratorio, e da figlio unico frequentò le scuole elementari che doveva raggiungere a piedi attraverso i sentieri. Prima iniziò a Cà de Lolli, vicino alla chiesa di San Severo poi a causa della struttura pericolante la scuola fu spostata a "La Gusella" alla Borra, poi l'anno dopo la scuola fu spostata a Borra centro, dove c'è la trattoria della "Meglia", e l'anno successivo si spostò ancora a Vignola dei Conti. Infine, l'ultimo anno lo fece a Monte Pastore. Figlio unico, fin da giovane seguì le orme dei genitori dedicandosi con loro alla vita agricola.

Fece il servizio militare a Roma, nella aviazione nel 1968-1969. Conobbe Lucia e la sposò nel 1980.

Dopo la ricostruzione della casa, i genitori di Ludovico erano soli ed isolati, ma il podere di San Giacomo ha sempre reso molto in legna, castagne, patate, e fieno. Inoltre il padre di Ludovico era un esperto nella compravendita di capi di bestiame, ed ha sempre tenuto una stalla ben rifornita. Per i lavori, essendo proprietari del fondo, ha sempre potuto pagare mano d'opera locale, speciamente figli di famiglie numerose come ad esempio i mezzadri della vicina Castellina, o manod'opera stagionale. Quindi la sua attività potè prosperare anche se la famiglia era poco numerosa.

Oltre ai mercati agricoli, i Baccolini hanno sempre venduto i loro prodotti direttamente al pubblico, prima attraverso i pollivendoli, che andavano a prendere i prodotti genuini da vendere ai loro clienti giù in città, poi quando si diffusero le automobili la gente iniziò ad andare direttamente da loro.

Ludovico e Lucia hanno avito due figli. Uno è tragicamente scomparso in un incidente sul lavoro. L’altro, Luca, sta prendendo sulle sue spalle la conduzione dei lavori. Ludovico è da un paio d’anni in cura, e non può più farsi carico dei lavori pesanti.

Avrei potuto pubblicare questo video a Novembre, ma ho preferito attendere di avere concluso anche il video correlato, sull’antenna WiMax, antenna di cui si è tanto parlato.

Ludovico Baccolini mi chiese fin dal nostro primo incontro di parlare anche dell’antenna, così ho pensato di fare un video separato sul tema dell’antenna. Un video che non coinvolge il gruppo GAS, ma che ho prodotto con l’aiuto di Matteo Nardella ed altri.

Personalmente penso che l’antenna debba essere spostata. E’ stato un errore imporla in quella posizione, senza cercare una mediazione con il vicinato, ed in particolare con i Baccolini. Questa azione violenta e brutale ha generato sospetti e rancori. Inoltre, una importante istituzione che si occupa della salute e dell’ambiente come l’Istituto Ramazzini, chiede di spostarla.

Tutti possono commettere errori, come dice il Sindaco di Monte San Pietro nel video, ma di solito, quando è possibile, si cerca di correggerli. Specialmente quando c’è di mezzo la qualità della vita di persone che per tanti motivi andrebbero aiutate.

I Baccolini sono persone che con il loro duro lavoro, e con il loro amore per le tradizioni ci offrono prodotti genuini. In questo mondo globalizzato dove la tecnologia sta imponendo una sua nuova cultura, e dove la legge del mercato si è rivelata spesso contraria all’umanità, questo esempio di stile di vita un tempo comune, ma oggi alternativo, è una ricchezza per tutta la comunità circostante.

 

 

La galleria fotografica è fatta di foto scattate dal fotografo ufficiale Osvaldo e da Maren.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
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