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Nel consegnarmi copia dei documenti così mi scriveva Frabboni:

Negli archivi competenti deve essere presente anche l'atto di donazione al Sindaco Andrea De Maria, da lui firmato per accettazione il 25 settembre 2000, del documento Grava, Fantozzi e altri ancora.  I documenti furono subito ritenuti "rilevanti" dal Sindaco che convocò prontamente una conferenza stampa per illustrarne il contenuto. Da quel momento in tutte le occasioni in cui per il mio incarico, ricevuto dal Sindaco, ho avuto modo di avvicinare turisti, scolaresche, giornalisti, curiosi, pellegrini, politici e religiosi (per la verità migliaia), ho sempre fatto riferimento a don Fornasini e al segretario comunale Grava.  Ho prodotto, in proprio, copie dei documenti da distribuire in abbondanza. Fra italiani e stranieri ormai mezzo mondo ne è a conoscenza. Ho comunque constatato che questa nuova parte storica non è recepita come dovrebbe. Forse, come mi è stato fatto intendere, Frabboni vuole rescrivere la storia di Marzabotto. Ho diversamente ritenuto che gli aggiornamenti della storia fossero costituenti di una sempre più approfondita conoscenza degli eventi.
Mi sono sbagliato ???
Ciao Gian Paolo F.

 

Ecco qui il testo dell'atto di donazione:

 

ATTO DI DONAZIONE

Oggi venticinque settembre dell'anno duemila, nella Residenza comunale di Marzabotto alla presenza del Sig. Sindaco Andrea De Maria, della Sig.ra Caterina Fornasini e di Don Giorgio Muzzarelli, il sottoscritto Cav. Uff. Gian Paolo Frabboni, il qual elegge domicilio nello stesso Comune in Via Boschi, 10 (località Traserra), consegna i sottonotati documenti:

-           velina "rapporto" del rag. Agostino Grava (Segretario comunale di Marzabotto) datato 11. 10, 1944/XXII (due fogli),-

-           relazione (copia conforme Ag. P.S. Otello Comani) di don Giuseppe Mordini, parroco di Monteombraro, datato 20 Giugno 1945;

-           dichiarazione (in foglio originale) di Alfonso Tolomelli al C.L.N. di Bologna datato 15 febbraio 1946;

-           velina di "memoriale" del Prefetto Dino Fantozzi alla Questura di Bologna datato 20 marzo 1946 (tre fogli);

-           dichiarazione (copia conforme Cap. Carlo Galli) del sig. Pio Borgia datata 26 Aprile 1947;

-           dichiarazione (copia conforme Cap. Carlo Galli) del sig. Attilio Comastri datata 28 Aprile 1947;

- relazione (copia conforme Cap. Carlo Galli) al Vicesindaco di Marzabotto Silvano Bonetti della rev. Suora Orsolina Antonietta Benni datata 5/5/1947 (tre fogli).

Trattasi di documentazione relativa agli eccidi perpetrati dalle SS germaniche durante l'ultimo conflitto mondiale ai danni della popolazione civile nella zona di Monte Sole e Monteombraro-Ciano.

Questi documenti erano in possesso del Grand'Uff. Comm. Ettore Stanzani, presidente del Corpo delle Pattuglie Cittadine di Bologna che, nel periodo precedente la "Liberazione" della città di Bologna, era a contatto con l'Avv. Leonida Casali per porre le basi per la ricostituzione di quell'antica Istituzione cittadina, che le autorità fasciste avevano sciolto nel 1935, poichè era presumibile che nel periodo immediatamente successivo alla liberazione della città fosse necessario poter contare sull'esperienza degli antichi suoi componenti. Così fu e nell'ottobre 1945 il Prefetto Gianguido Borghese provvide alla "ricostituzione" del Corpo a cui aderirono numerosi componenti del Comitato di Liberazione, il Sindaco Dozza e Pasquale Vesce (poi Generale Comandante della Brigata CC di Bologna), Stanzani presidente.

E' fortemente ipotizzabile che lo stesso Stanzani abbia poi contribuito anche alla raccolta di documenti e testimonianze sulle vicende che hanno insanguinato il territorio della nostra provincia, tantè che oltre trent'anni fa, allorchè lo stesso Stanzani quasi novantenne si avviava ad un passaggio di consegne all'interno del Corpo, lo scrivente fu da lui chiamato ad assumere un ruolo di stretta collaborazione e, mentre era in atto il trasferimento degli Uffici delle Pattuglie dal Palazzo Comunale alla Caserma San Salvatore (Via Volto Santo 3/2a), mi fece dono di alcuni documenti con invito a "conservarli con cura, perchè segno di inaudita ferocia".

Lungamente ritenni trattarsi di "copie" di documentazione storica, ma da un colloquio con l'attuale Sindaco di Marzabotto De Maria è venuto alla luce che il contenuto di tutti i documenti da me conservati non erano agli atti del Comune stesso ma dovevano quindi considerarsi documenti aggiuntivi a quelli già esistenti.

Considerato il rapporto di stima che nutro verso il Sindaco De Maria ho deciso, oltre che a metterlo a conoscenza del contenuto, di consegna i quanto sopra già stato elencato affinchè

ne possa disporre come egli meglio crede.

Ciò anche in considerazione del fatto che in questa documentazione si accresce ulteriormente la ferocia di episodi sottoscritti da chi ne è stato testimone o vittima, come racconta nella sua crudezza suor Benni, oltre al fatto, sinora sconosciuto, che lo stesso don Fornasini era consapevole, e con molti giorni di anticipo, di quale sarebbe stata la sua sorte, nonostante questo ha proseguito nella missione aumentando quindi la sua eroicità.

MARZABOTTO 25/9/2000

Il cedente (Gian Paolo Frabboni)

per accettazione (Andrea Demaria)

 

 

   
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