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 TRACCE STORICHE DELLA CHIESA D'IGNANO

Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna Ritratte e Descritte

Tomo terzo - Bologna 1849

 

Il Castello d' Ignaro sorgeva da remotissimi tempi ore la oggi è posto l'oratorio dedicato a S. barbara , ed un tempo a S. Giorgio, nè lontano da questo sulla vetta di uno scoglio arenario che s’innalza sulle sponde del fiume Setta, una Torre fortificata della quale non restato che gli avanzi. Miserande ricordanze del prepotente feudalesimo dei bassi tempi, e di usurpato potere del forte sul debole. L' ignorarsi l'epoca della fondazione dell’attual Chiesa Parrocchiale d'Ignano, ed il non farsi memoria di essa se non dopo il XIII secolo fa ragionevolmente credere che il suddetto Oratorio di San Giorgio comechè situato entro il Castello e denomina ancora in oggi S. Giorgio del Castello, costituisce la chiesa Parrocchiale, e che da poi questo distrutto, si erigesse a parrocchiale l’attual chiesa di S. Maria, non lontano da detto Castello. Imponente è la veduta che godesi da questo Oratorio, che ci presenta poi anche uno strano monumento in una lapide di Pietra arenaria quasi corrosa dal tempo, ed immessa nel muro di prospetto alla destra della Porta d' Ingresso ove veggonsi scolpite queste parole “1450 A. F. far luy a le sue spese quest’Ancona e ci riuscì” .

Venne da questo Castello e forse di egli e col dominio il nome la ricca e potente famiglia d’Ignano che produsse tanti uomini celebri sino da remoti tempi, e che splendè per ricchezza a modo di emulare le più doviziose d’Italia.

Rilevasi da libri del pubblico estimo del 1281, che sebbene questa famiglia fosse in più rami divisi, pure il solo Giovanni da Ignano, il quale fu Podestà di Alessandria nel 1298; Capitano e Podestà della stessa città nel 1302, Capitano di Milano nel 1304, e Capitano di Roma nel 1305 – e nel 1308 per lire 24,000 – ingente somma per quei tempi, e che rendevalo, come si disse, uno dei più ricchi Signori d’Italia.

Da qui pure dedussero, ed esistevano di questo tempo,le famiglie di un Francesco di Petrizolo, con estimo di Lire 3,000 – Ed uguale se n’ebbe Gio. Donato di Fra Francesco (forse Cavaliere dell’ordine della Penitenza.) A quello Lire 6,000 ascendeva l’estimo di Jacopo d’Ignano dottore. Come venissero meno nella famiglia d’Ignano tante smisurate ricchezze, s’ignora, ma ben è a sospettare , che ritrovandosi nel 1328 e nel 1334 compresi nel numero de’ Fazionarii e Banditi da Bologna un Luca ed un Francesco da Ignano, volgessero a ruina, soverchiati com’era di quel tempo, da più forti sostenitori di fazione ad essa avversa.- Ben è a credersi pertanto che detto Castello d’Ignano si fosse elevato a prospero stalo, se era da sì potenti e ricche famiglie abitato. Né forse decadde che allorquando li Conti da Panico soverchiando di potenza ogni loro vicino li ridussero colle loro terre a soggezione, per essere poi alla loro volta, come lo furono da Bologna, prostrati da grossi Municipi.

Era soggetta questa Chiesa nel 1378 si Plabanato di Panico, dalla qual giurisdizione passò a quella di S. Martino di Caprara, dopo che quest’ultima chiesa fu eretta in Plebanale nel 1608, e tutt’ora vi si conserva. Il di lei Giuspatronato fu sempre della Mensa Arcivescovile di Bologna. Secondo una visita di Monsignor Agostino Zanetti Vescovo di Sebaste in partibus, e suffraganeo del Cardinale Alessandro Campeggi delli 7 Settembre 1544 apparisce che alla Chiesa della Villa d’Ignano erano unite altre due chiese, e cioè quella di S. Gio. Battista di Pariano, e di S. Giorgio di Castello, esistenti ambedue sino dal 1378. La prima funne in seguito separata e ridotta a semplice Benefizio, la seconda restossi sempre unita alla Chiesa matrice, e ne divenne come sussidiale.

Fu questa chiesa ricostrutta con buona architettura sulla metà del Secolo XVIII. E’ d’essa di tre Arcate, due delle quali compongono il corpo della Chiesa, l’altra serve al maggior altare. Ha oltre quest’ultimo due altari laterali. La tavola del pri­mo rappresenta l'Assunzione di Maria, li minori sono dedicati l' uno alla B. V. del Rosario, l' altro a S. Giuseppe. Ha pure il fonte Battesimale. La fronte della Chiesa volge a Levante , e sopra la Porta mag­giore leggesi incisa in Pietra nera la seguente in­scrizione.

D.O.M.

TEMPIO . VETERE . HVMILITER . CONSTRVCTO

INJVRIA . TEMPORVM . COLLABENTE

NOVUM . HOC . CVM . SACRAR . IN . AVGVSTIORE . FORMA

AERE . EX . ELEMOSIN . CONSVET . COLLECT . AG

R . D . D . FRANCISCI . FABA . RECTORIS

NEG . NON . PARROCHIANORVM

PIA . LIBERALITATES

A . FVNDAMENTIS . EXCITATVM . FVIT

PICTISQVE . TABVLIS . ORNATVM

A . D . MDCCLXII .

Il Campanile dl bella forma venie eretto nel 1778 ed è fornito di tre Campane. Dista questa da Bologna 14 miglia ed è nel distretto di Marzabotto. Regge detta Parrocchia I' ottimo Sacerdote D. Antonio Maria Poggioli, ed ascende il numero de' Parroc­chiani a soli trecento circa. Confina a Levante colle Parrocchie di Vado, Monterumici , e Badalo, a Po­nente con S. Silvestro e Panico, a Settentrione con Canovella, a Mezzogiorno con Casalia di Caprara.

Ha due Oratori de' quali l’uno dedicato a S. Gior­gio e S. Barbara il quale come si disse è in oggi sussidiale alla Chiesa Parrocchiale, e che fu forse un tempo la parrocchia di Chiesa d'Ignano, l’altro sa­cro alli Santi Giuseppe e Domenico in luogo appel­lato Lamma di Setta dedicato a Ss. Giuseppe e Do­menico che appartiate in oggi al sig. Domenico Stanzani. L' uno e l’altro sono di grande vantaggio e comodo alla popolazione ed al Parroco per ammi­nistrare li Sacramenti specialmente a quelli che abi­tano la sommità del monte, od oltre il fiume Setta.

DOTT. AURELI

 

 

 

   
Incisione della chiesa vista dal lato nord Incisione della chiesa vista di fronte Montagna bolognese medioevale - dal libro di A.Palmieri
   

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