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LUIGI GRANDI  dal sito

http://www.greenpepper.altervista.org/territorio.html

 

Panorama dal monte Santa Barbara Scorcio sulla cima del monte S. Barbara Pietre angolari in arenaria e travertino, probabilmente recuperate dalle precedenti costruzioni Mattone manubriato  romano, quindi presumibilmente recuperato a sua volta da edifici ancora più antichi

 

L' antico oratorio di S. Barbara

Un cumulo di pietre in mezzo ad un bosco: sembra non meritare particolare attenzione. Uno dei tanti edifici che si sono trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato e distrutti dalla seconda guerra mondiale, in un periodo nel quale non ci si permetteva alcuna sensibilità, tanto meno storico architettonica.
Siamo nel Parco Storico di Monte Sole e parlo delle rovine dell'oratorio di Santa Barbara, accanto alla cima del Monte che porta lo stesso nome, appunto distrutto dai combattimenti sulla Linea Gotica nel 1944/45.
C' era una volta (di preciso non saprei quando), presso la cima di questo Monte, il Castello d'Ignano, dei Conti di Panico, con accanto un oratorio dedicato a S. Giorgio.
Storicamente nel 1309 avvenne la distruzione ad opera dei Bolognesi, acerrimi nemici della famiglia Ghibellina dei Panico, del loro castello che si trovava presso un'ansa del Reno accanto alla Pieve di Panico e da allora questa famiglia di feudatari decadde,  tanto da scomparire nel volgere di un secolo assieme ai suoi numerosi castelli.
Certamente a metà del XV°secolo anche il Castello d'Ignano e l' oratorio di S. Giorgio non esistevano più perché un certo signore A. F. decise di costruire a proprie spese in quel luogo un oratorio dedicato a Santa Barbara, che divenne meta di pellegrinaggi popolari. Lo si raggiungeva prevalentemente dalla Chiesa di Santa Maria della Villa d'Ignano (ora sconsacrata) da cui dipendeva, percorrendo la strada, ora abbandonata, che saliva alla Volta.
Noi abbiamo raggiunto S. Barbara salendo dalla Pieve di Panico, S. Silvestro, Collina, Volta.
I ruderi dell'oratorio sono invasi dalla vegetazione, risultano ancora visibili porzioni di muri perimetrali con grandi pietre angolari in arenaria e travertino, probabilmente recuperate dalle precedenti costruzioni, e con una certa emozione abbiamo individuato nella muratura un mattone manubriato  romano, quindi presumibilmente recuperato a sua volta da edifici ancora più antichi.
Il ritrovamento di laterizi romani non è un fatto straordinario nemmeno nel Parco di Monte Sole (ricordo d'aver visto affiorare in passato frammenti di mattoni, embrici, esagonette pavimentali nei campi arati sotto San Martino), ma le pietre dimenticate dell'oratorio di S. Barbara, nello scenario del contrafforte pliocenico oltre la valle del Setta, ci hanno trasmesso una particolare suggestione.

Luigi Grandi 29 agosto 2011

 

Bibliografia:

Luigi Fantini. Antichi edifici della montagna bolognese. Volume II p. 501
Serafino Calindri.

 

copia per gentile concessione dell'autore. L'originale può essere consultato a questo link:  

http://www.greenpepper.altervista.org/territorio.html

 

 

 

 

   

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