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Ponte di Sperticano

Sabato 15 marzo, ore 9, appuntamento al Ponte di Sperticano: passano persone con zainetto, chiedo loro se sono qui per la Pulizia dei bordi del fiume, no, ma apprezzano l'iniziativa alla quale, qualche tempo fa, hanno partecipato a Bologna lungo il Navile. Ci salutiamo: loro fanno una passeggiata a Montesole e noi andiamo a pulire. Siamo in pochi, non importa, certo puliremo meno, ma l'entusiasmo di essere di beneficio alla comunità, non diminuisce.

Primo passaggio vicino al ponte, dalla parte di Sibano:

plastica...plastica...brandelli svolazzanti tra i rami, arrotolati ai rami, agli spini... ex sacchetti...ma quanti ne usiamo? Proprio non potremmo farne a meno?

 

 

Il fiume scorre veloce, impassibile, si è sbarazzato di parte di quel fardello di plastica gettandolo sulle sponde tra gli alberi abbattuti.

Andiamo più avanti, verso Pian di Venola: lì vicino all'acqua che scivola sugli sbarramenti come un nastro lucido, un umano, cieco alla bellezza naturale che lo circonda, ha gettato tra gli spini, a poca distanza dall'acqua, tanti barattoli di vernice. Un umano che ignora il danno che avrebbe provocato se i barattoli fossero caduti in acqua.

Tagliamo con dispiacere rovi e rosa canina per raggiungere i barattoli, facciamo una catena e ce li passiamo fino a raccoglierli tutti per infilarli nel sacco nero.

Con un po' di graffi andiamo più avanti: una stradina ci porta ad una spiaggetta di sabbia finissima tra gli alberi... il fiume accarezza e riempie i buchi di un sassone piattaforma che sta lì davanti...

insieme alla plastica bianca, rossa, verde, blu sparsa e appesa un po'

ovunque, troviamo pure un pneumatico di motorino, un oggetto misterioso, forse uno sportello di lavatrice, un sacco bianco che disseppelliamo con l'aiuto del badile di un signore che sta lì vicino.

 

 

 

 

Non manca neppure qualche pezzo di ferro lungo, lungo ed una parte di vecchio chiavistello... chissà da dove viene!!!

Meraviglia!!! In mezzo al ciarpame umano, la natura non si arrende, prosegue, come può, il suo corso: dalla sabbia spuntano fiori rosa a grappolo, dei germogli di canne si allungano alla ricerca della luce, un tarassaco giallissimo rallegra la vista.

Certamente il "rusco" non dovrebbe stare dove lo abbiamo trovato:

speriamo che la nostra breve fatica arrivi alle orecchie di chi usa la natura come una discarica e che gli insinui il dubbio che, con poco sforzo si può fare diversamente a beneficio di tutti.

 

mp   

   

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