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Il lago di Suviana è un bacino artificiale dalla capacità di circa 46 milioni di metri cubi d’acqua nato in seguito alla costruzione di una diga per conto delle Ferrovie dello Stato, i cui lavori sono durati dal 1928 al 1935.


 

 L’aspetto nascosto del lago

 

Passeggiare sul fondale di un lago ricoperto da un tappeto di gusci di cozze riarsi dal sole, tra antichi ruderi che riaffiorano dal fango è emozionante! Per provare questa esperienza basta andare a Suviana, piccola località turistica dell’Appennino bolognese.

Il lago di Suviana è un bacino artificiale dalla capacità di circa 46 milioni di metri cubi d’acqua nato in seguito alla costruzione di una diga per conto delle Ferrovie dello Stato, i cui lavori sono durati dal 1928 al 1935. La diga ha una struttura del tipo “a gravità a profilo triangolare” e con i suoi 98 metri di altezza è stata per molti anni la più alta d’Italia. Al suo interno ci sono tre grandi gruppi generatori per la produzione di energia elettrica che hanno alimentato per decenni la tratta ferroviaria Bologna-Firenze.

Nella metà degli anni 70 con una grande opera di ingegneria idraulica furono costruite due condotte forzate di 110 metri sul versante di Monte Stagno e una galleria sotterranea di oltre quattro chilometri per collegare il bacino di Suviana con il vicino bacino del Brasimone. Assieme alle condotte fu realizzata una stazione per il pompaggio dell’acqua e la produzione di energia elettrica che portò la potenza complessiva del sistema a livelli comparabili con quelli delle grandi centrali alpine.

Ogni quarto di secolo l’invaso deve essere parzialmente svuotato per effettuare le operazioni di manutenzione agli impianti che compongono la centrale idroelettrica. Questa operazione ha certamente riflessi negativi sul turismo e l’economia locale, ma attira molti curiosi che vogliono vedere il lago in una veste decisamente insolita. Da agosto è possibile passeggiare sul fondo di solito nascosto del lago, in uno scenario quasi lunare, desolante. Barche in secca sulle rive scoscese, crepacci e impronte di animali impresse nel fango, ruderi di vecchie abitazioni riaffiorano alla vista incrostate da uno strato di gusci di cozze d’acqua dolce che emanano un odore non proprio gradevole. Il livello del lago è sceso di circa 30 metri, non abbastanza per portare alla luce il vecchio paese di Suviana con le sue case e il leggendario campanile che resterà nascosto ancora per molto tempo.

Agli inizi di ottobre è stato organizzato l’evento “Alla scoperta del lago scoperto”, due giornate di visite guidate gratuite per far conoscere gli impianti della centrale, anche quelli situati nel ventre della diga. Visto il grande successo di queste iniziative Enel sta valutando la possibilità di ripetere l’evento. Sarà un’occasione da non perdere!

 
 


   
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